Non ho vissuto gli anni di piombo, ma ho preso la parola: Il valore del romanzo Il tempo materiale di Giorgio Vasta alla memoria culturale italiana
Summary
Per più di un decennio l’Italia è stata teatro di numerosi casi di violenza terroristica (appr. dal 1969 al 1983). Durante quegli anni di piombo ci sono state bombe e liquidazioni di persone pubbliche. Trenta anni dopo l’autore siciliano Giorgio Vasta (1970) scrisse il romanzo Il tempo materiale (2008), che racconta la storia di tre ragazzi siciliani i quali fondano un gruppetto rivoluzionario a Palermo, ispirati dalle Brigate Rosse a Roma. Che cosa è la rilevanza e potenza sociale di questo romanzo dopo trenta anni?
Le teorie del campo della memoria culturale possono offrirci una risposta. Se una società ha un passato problematico, la letteratura può fornire un modo di armonizzarsi con quel passato. Utilizzando le idee degli studiosi Jan Assmann, Astrid Erll, Marianne Hirch e lo scrittore italiano Demetrio Paolin è studiato il rapporto tra Il tempo materiale, e la forma e posizione degli anni di piombo nella memoria culturale italiana. Consideriamo: il palinsesto di prodotti culturali sugli anni di piombo, conflitti di interessi tra generazioni anziane e giovani – sia nell’Italia ‘reale’ come nell’Italia del romanzo.
Vasta dimostra che è possibile scrivere finzione sugli anni di piombo, eventi che non sono accaduti mai, per far capire meglio il passato agli italiani. Questo è il compito che hanno lasciato le generazioni precedenti. Il tempo materiale conferma l’argomento che grandi problemi sociali (come traumi) che sono stati repressi, emergeranno prima o poi. La storia degli anni di piombo dimostra che, se necessario, è il compito della generazione giovane di affrontare il passato collettivo.