dc.description.abstract | In un’analisi comparativa sono stati messi a confronto gli stili comunicativi di due segretari federali populisti:
Matteo Salvini, il leader della Lega Nord e Geert Wilders, il capogruppo del Partito per la Libertà (PVV). Si è
analizzato come presentano l’Altro, in quanto straniero (immigrato), o Unione europea oppure avversario
politico, sulla propria pagina ufficiale di Facebook. Salvini e Wilders ritengono l’Altro responsabile della
minaccia che presenta per l’identità nazionale.
Lo scopo della ricerca è quello di capire se esiste un “format” universale e tipico della comunicazione
populista al di là della cultura italiana o olandese, inoltre si vogliono svelare gli aspetti che costruirebbero
l’italianità o l’olandesità. Per capire i concetti dell’Othering e dell’identità nazionale è stato fatto un paragone
alla base di una duplice analisi: tramite il discourse analysis si è effettua un’analisi linguistica dei messaggi
testuali postati. Oltre a ciò, una prospettiva semiotica è stata adottata per l’esame delle immagini e dei filmati
postati sulla piattaforma online. I dati sono stati raccolti nei venti giorni attorno all’attentato terroristico al
mercantino di Natale berlinese del 19 dicembre 2016 e attorno al decreto sull’immigrazione proclamato da
Trump il 27 gennaio 2017. In questi quaranta giorni Matteo Salvini ha pubblicato 157 post, laddove Geert
Wilders ne ha pubblicati il doppio: 319 post.
I dati dimostrano che il tema dell’Altro come “straniero” è scarsamente presente. Sembra che da un
lato Salvini e Wilders preferiscano criticare o ridicolizzare i loro avversari politici, mentre dall’altro glorifichino
se stessi. Un ulteriore risultato si trova nel fatto che l’identità nazionale viene ridotta a una rappresentazione
semplificata dell’italianità o dell’olandesità in termini di cibo, viste panoramiche, bandiera olandese e famose
personalità italiane o olandesi. | |