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dc.rights.licenseCC-BY-NC-ND
dc.contributor.advisorPinto, M.
dc.contributor.advisorMeroni, L.
dc.contributor.authorSpijk, Y. van
dc.date.accessioned2014-08-27T17:00:54Z
dc.date.available2014-08-27T17:00:54Z
dc.date.issued2014
dc.identifier.urihttps://studenttheses.uu.nl/handle/20.500.12932/17860
dc.description.abstractLa nascita dei tempi verbali perfetti perifrastici è uno dei cambiamenti linguistici più interessanti nell’evoluzione delle lingue romanze. Laddove il latino solo conosceva tempi verbali sintetici, nel volgare, durante il primo millennio dopo Cristo, si formarono i tempi perifrastici costituiti da un verbo ausiliare, ‘habere’, e un participio passato che concorda con il complemento oggetto. Queste nuove forme composte poi sostituirono in gran parte quelle semplici. È curioso che ‘habere’, un verbo che indica possesso, si sia evoluto in un verbo ausiliare di un tempo perifrastico. Sebbene non esista ancora una spiegazione complessiva di questa evoluzione, vari autori (Tekavčić 1980; Maiden 1995) hanno individuato alcuni fattori causali nella nascita dei tempi verbali perifrastici. Maiden attribuisce un ruolo significativo ai ruoli tematici del verbo: l’uso di ‘habere’ sarebbe iniziata dalle frasi con un soggetto locativo, ma in questa fase non si tratta ancora di un tempo verbale. Secondo Maiden, solo quando quest’uso di ‘habere’ si diffuse ai verbi il cui soggetto è esperiente, nacque il vero tempo verbale perfetto perifrastico. Finalmente, l’uso si sarebbe diffuso ai verbi con un soggetto agente. In questa tesi, l’ipotesi di Maiden viene sottoposta alla prova attraverso l’analisi linguistica di un corpus di testi latini scritti nei primi sei secolo dopo Cristo. Si cerca di verificare se nei vari stadi dello sviluppo sotto esame, la griglia tematica del verbo abbia effettivamente avuto il ruolo che Maiden ci attribuisce. Benché l’evoluzione sembri seguire l’ordine di Maiden, presentando un gran numero di soggetti locativi nel primo periodo esaminato e un numero molto aumentato di soggetti agenti nell’ultimo periodo, risulta che il numero di soggetti esperienti trovati nel corpus non è sufficientemente significativo da poter confermare l’ipotesi. Visto l’esiguo numero sia di espressioni volgari nei testi scritti che di testi tramandati e perlustrabili, la mancanza di soggetti esperienti come stadio intermedio non può scartare l’ipotesi. Tuttavia, la presenza precoce di soggetti agenti dimostra che l’evoluzione dei tempi perifrastici fu messa in moto molto prima di quanto ci si aspettasse. Inoltre, in base al corpus di frasi raccolte e organizzate dall’autore, si potranno fare delle ulteriori analisi sulla natura e sull’evoluzione dei tempi verbali perifrastici.
dc.description.sponsorshipUtrecht University
dc.format.extent497733
dc.format.mimetypeapplication/pdf
dc.language.isoit
dc.titleL’evoluzione morfosintattica dei tempi verbali perifrastici nelle lingue romanze: la significatività dei ruoli tematici
dc.type.contentBachelor Thesis
dc.rights.accessrightsOpen Access
dc.subject.keywordslingua, language, linguistica, linguistics, linguistica storica, historical linguistics, grammatica, grammar, storio-linguistico, storio-linguistica, morfosintassi, morfosintattico, morfosintattica, morphosyntax, morphosyntactic, tempi verbali, tempo verbale, verb tense, perifrastico, perifrastici, periphrastic, composto, composti, compound, lingue romanze, romance languages, ruoli tematici, thematic roles, habere, avere, participio passato, past participle
dc.subject.courseuuItaliaanse taal en cultuur


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